Franco Pepe e Adriana Pozzi
La Storia
Dopo aver trattato in un precedente articolo le ALe della 1.a generazione, in questo nuovo appuntamento esaminiamo le elettromotrici successive, iniziando dalle ALe 883, progettate tra il 1937 e ’38 per soddisfare la richiesta di rotabili leggeri destinati a relazioni medio brevi.
Elettromotrici ALe 883.017 ed ALe 840 in sosta nel D. L. di Lecco, negli ultimi anni di servizio.
Foto: Franco Pepe - 28/2/1990.
La cassa conserva l’estetica delle realizzazioni precedenti, ma è dotata su ogni lato, di due porte a libro a quattro ante e comando pneumatico che danno accesso a ampi vestiboli, che velocizzano la salita/discesa dei viaggiatori. La disponibilità di motori molto più potenti (gli stessi montati sull’ultima serie di ETR 200) consente di trainare una o più rimorchiate e ciò consente di adeguare la composizione alla richiesta di posti a sedere; tuttavia non essendo previste rimorchiate Le 883 di scorta, l’aumento della composizione di un convoglio è possibile solo a scapito di un altro. Nelle intenzioni iniziali le ALe 883 dovrebbero formare dei treni bloccati di 3 pezzi (2 motrici intercalate da una rimorchiata) anticipando un concetto che a partire dalle ALe 803 sarà la norma nei treni leggeri; in realtà circoleranno in composizioni varie e promiscue con motrici e rimorchiate delle serie successive.
Treno Regionale Bergamo - Lecco formato dalle ALe 883.020 + Le 840 + Le 840 + ALe 883.007.
Foto: Franco dell'Amico - 20/9/1986.
La consegna delle prime ALe 883 avviene nel 1942 quando il conflitto in cui l’Italia è impegnata ha già preso un andamento sfavorevole, e ne subiscono duramente le conseguenze; se la Fiat-Marelli riuscirà a completare entro il 1943 i 12 complessi previsti, la Breda, molto impegnata nello sforzo bellico, solo nel 1946 riuscirà a completare gli 8 di sua competenza e, quando l’ultimo treno esce dallo stabilimento di Sesto San Giovanni, molti dei precedenti sono già stati danneggiati, distrutti o spariti nel nulla.
Al termine del conflitto, le FS si impegnano a ripristinare al più presto linee e impianti. Purtroppo le ridotte risorse economiche e materiali impongono riparazioni approssimative; rotaie leggere trovano un impiego generalizzato e numerosi ponti riparati con travate provvisorie impongono limitazioni di carico e velocità. I mezzi leggeri, grazie al loro limitato peso assiale e alle eccellenti caratteristiche dei carrelli, trovano quindi impiego in numerose relazioni, ma quelli disponibili sono pochi ed è quindi necessario costruire nuovi mezzi.
La composizione ALe 883.027 + Le 883 svolge il treno Regionale Sondrio – Tirano, qui ripreso a San Giacomo (Sondrio).
Foto: Franco dell'Amico - 6/6/1980.
Nascono così le ALe 840, che mantengono la parte centrale delle ALe 883 accoppiata a nuove estremità identiche su entrambe le testate e dalla forma molto tondeggiante. Grandi pannelli rimovibili celano l’intercomunicante, la cui estrazione risulta però laboriosa e l’insieme alquanto pesante; all’interno, il vano che lo ospita peggiora l’abitabilità delle cabine di guida rispetto alle macchine precedenti. Dal lato testata aerodinamica, sulle precedenti macchine, la cabina di guida era ampia e spaziosa, mentre ora è divisa in due e non permette al secondo agente di intervenire direttamente sul banco di manovra in caso di necessità.
Anche le apparecchiature di comando derivano dalle ALe 883 con cui è possibile il comando in multiplo attacco mentre carrelli e motori, sono di nuova progettazione, e consentono una velocità di 150 km/h (poi ridotta a 130).
Un treno regionale Brennero – Bolzano espletato dalla coppia Le 840.045 + ALe 840.046 percorre uno spettacolare tratto a mezza costa spesso soggetto a
frane e ora abbandonato, presso Moncucco (BZ).Foto: Franco Pepe - 3/7/1990.
Contemporaneamente alle elettromotrici vengono consegnate un pari numero di rimorchiate Le 840 assolutamente identiche alle motrici, salvo ovviamente la mancanza dei pantografi e delle prese d’aria nel sottocassa.